La Macchia

Autrice Sara Michelle Delpiano Voce Narrante Roberta Fonsato, Attrice Art-based Facilitator

Lettura al link che segue https://static.wixstatic.com/mp3/50edb0_bf9b705266b544f9ba08c7e10edb75de.mp3

L'onta si espande come una macchia d'olio nel passato, percorre il presente e marca il futuro di chi colpisce in suo onore e di chi la subisce. La vergogna di sapere che la volontà è meno forte della paura di agire, di affrontare la verità di aver sbagliato e di poter rimediare con un sentito "scusa davvero, ho sbagliato".

"Mi vergogno."

Una parola carica di significato e di cose non dette.

"Mi vergogno." E per cosa?

La macchia si espande e percorre velocemente il volto di chi la porta con sé.

Si radica nel cuore di chi non riesce ad estrarre la sua essenza, guardarla con gentilezza, amore ed accettazione. Lascia il segno sui vestiti, sulla pelle, sulle unghie e sui capelli.

La macchia limita la respirazione, il raggio d'azione, la volontà di guardare al di là del proprio corpo che occupa uno spazio immenso: la percezione di se stessi è aumentata da una realtà ingombrante e scomoda; la verità non vede il suo inizio e il suo fine.

E poi arriva la notte con la sua pesantezza che rende tutto meravigliosamente emozionante e maledettamente carico di ricordi. Quei ricordi che sono legittimati da noi stessi ad esistere e sussistere nella nostra mente: la chiamano illusione, una chimera che inseguiamo nei momenti di solitudine perché in fondo ci fa stare bene così anche se sappiamo che non è reale.

Perché siamo sciocchi, sporchi, incazzati, nervosi, maledettamente orgogliosi ed estremamente deboli. Ma siamo sempre noi, esseri umani affascinati dall'assurdo, dal pettegolezzo costante, dalla paura del giudizio, dal contrasto, dalla bellezza e dal desiderio effimero ma allo stesso tempo inebriante. Siamo esseri che trasudano un'essenza macchiata di cose non dette, piena di pregiudizi e siamo naturalmente peccatori.

Per cui non ci resta che brindare alla vita e a noi stessi per quello che siamo, pieni di onta e di infinite incoerenze.